SALUTE, UNA MANO DALL’EMBEDDED  

L’Embedded Insurance, ossia l’integrazione di servizi assicurativi a processi di vendita di prodotti e servizi non assicurativi, è una prassi ormai diffusa nel nostro Paese e sta permettendo ai player italiani di cogliere diverse opportunità di crescita raggiungendo target diversificati. Tra i settori assicurativi destinati ad avere maggiori vantaggi da questo genere di polizze vi è quello della Salute. A dirlo è l’ultima ricerca dell’ Italian Insurtech Association (IIA)   “Embedded Health Insurance, Nuove opportunità per la crescita del settore salute” realizzata da BIME Consulting e con il supporto di IVASS

«Il 100% degli intervistati ha dichiarato, infatti, di trarre vantaggi dall’adozione dell’Embedded Health, anche perché si tratta di soluzioni che facilitano l’accesso all’offerta assicurativa e sono spesso molto semplici da comprendere e utilizzare», ha spiegato ai media Paolo Meciani, Founder di BIME Consulting e responsabile della ricerca di IIA. «Una chiave importante per aumentare la penetrazione dei prodotti assicurativi, che spesso si contraddistinguono per la complessità nella fase di sottoscrizione».   

A dare una spinta a questo genere di polizze è poi la delicata fase che sta vivendo il tema Salute nel nostro Paese in questo periodo. L’invecchiamento della popolazione e i continui tagli alla Sanità pubblica,  faranno  infatti lievitare l’interesse della fascia adulta verso la sanità integrativa, spingendo la richiesta di prodotti assicurativi sanitari.  

Le prospettive  

Al momento in Italia  l’Embedded Health ha già una buona diffusione:  il 36% dei cittadini la utilizzano già e il 55%   ha già pianificato di utilizzarla nel prossimo futuro.  Secondo il report di IIA, i servizi maggiormente offerti all’interno di queste polizze sono: il Tele Consulto, per il 24% del campione, prenotazione e visita diagnostica per il 19%, gestione sinistri per il 16%, esami di laboratorio per il 14%.  

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