Mens sana in corpore sano. La locuzione latina tratta da un capoverso delle Satire del poeta Decimo Giunio Giovenale, nel tempo è diventata un vero tormentone per tutti i salutisti. E non solo in Italia. Ma ritmi di vita e di lavoro frenetici ci hanno allontanato sempre più dalla sua messa in pratica.
Così passiamo un numero crescente di ore seduti sia in ufficio che a casa. E a rimetterci è il nostro benessere fisico e mentale.
Non a caso la società giapponese di abbigliamento sportivo Asics (acronimo di Anima Sana In Corpore Sano, versione più moderna del verso di Giovenale), in occasione della giornata mondiale della salute mentale, ha lanciato la campagna Desk Break con l’obiettivo di esortare i lavoratori ad allontanarsi periodicamente dalle proprie scrivanie e fare movimento.
Già perché a quanto pare il nostro vero nemico in ufficio non è il capo o il collega della porta accanto, ma il piano di lavoro dove appoggiamo i nostri gomiti per troppo tempo, tanto che dopo solo due ore di lavoro ininterrotto alla scrivania i valori di benessere iniziano a ridursi e i livelli di stress ad aumentare per raggiungere una crescita del 18% dopo quattro ore. A dirlo è l’indagine State of mind condotta da Asics coinvolgendo 26mila persone in tutto il mondo con il coordinamento del dottor Brendon Stubbs del King’s College di Londra.
Lo studio ha messo in relazione le abitudini sedentarie, il benessere mentale e l’attività fisica fotografando una situazione interessante.
Bastano 15 minuti
La ricerca, infatti, ha rilevato che quando i lavoratori fanno 15 minuti di esercizio fisico durante la giornata lavorativa il loro stato mentale migliora del 22,5%, con un aumento del punteggio complessivo da 62 a 76 su 100. Non solo. Secondo lo studio fare una pausa quotidiana dal tavolo di lavoro nell’arco di una sola settimana permette di abbassare i livelli di stress del 14,7%, di aumentare la produttività del 33,2% e di migliorare la concentrazione del 28,6%.
Il 33% dei partecipanti ha detto di essersi sentito più rilassato e il 28,6% più calmo e paziente dopo un po’ di moto. Il 79,2%, infine, ha dichiarato che se sul posto di lavoro venissero offerte pause più regolari, sarebbe più fedele al proprio datore di lavoro.
Focalizzandoci sull’Italia i numeri meritano ancora più attenzione: i soggetti sedentari per 10-11 ore al giorno hanno riportato un punteggio di state of mind significativamente più basso, pari a 55 su 100, rispetto a coloro che sono inattivi solo per 4-5 ore al giorno (60 su 100).