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Il trasferimento di Know how tra generazioni diverse è un nodo cruciale per le aziende di oggi che vogliono continuare a competere sui mercati internazionali.
Perché in un mondo dove le imitazioni sono facili e l’innovazione è a portata di tutti, ciò che distingue veramente un’impresa dai competitor è la sua capacità di fare le cose in modo unico e migliore.
Non è solo una questione di competenze o di risorse, quindi, ma anche di come queste vengono applicate e gestite all’interno dell’organizzazione. Per questo saper trasferire le conoscenze aziendali alle nuove generazioni è una grande sfida che non può essere vinta solo ricorrendo ai tutorial o corsi online, da qui l’importanza per le aziende di avere al loro interno dei dipendenti-formatori, persone capaci di mettere a disposizione dei colleghi le loro competenze, il loro sapere. Le persone, infatti, per imparare a fare qualcosa di nuovo hanno ancora bisogno di maestri. Punti di riferimento che, secondo Lorenzo Cavalieri, Managing director della società di formazione e consulenza Sparring e collaboratore del Sole 24 ore, devono essere in grado di:
- Trasmettere passione, tenendo presente che la passione la si può infondere in altri solo se la si possiede.
- Spiegare bene le regole del gioco: Il maestro è colui che ti offre una chiave di lettura corretta di ciò che devi imparare.
- Identificare e coltivare in modo maniacale i fondamentali
- Dare feedback puntuali
Il maestro è colui che è capace di osservare l’esecuzione di un’attività, di identificare puntualmente pregi, difetti e istruzioni concrete, restituendoli all’allievo con poche parole, in modo sintetico semplice e non giudicante.
Quattro componenti che sono concatenate tra loro. La passione guida e gli altri elementi necessariamente seguono.