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Gli over50 sono diventati uno dei profili più ricercati da imprenditori ed head hunter. Lo dicono i dati Istat relativi a dicembre 2023, in base ai quali i lavoratori senior occupati in Italia sono cresciuti del 15% rispetto al 2022 e sono destinati ad aumentare.
A trainare la richiesta delle aziende sono più motivazioni. Da una parte l’aumento dell’età media della popolazione (e quindi dei lavoratori), ma anche la denatalità che inizia a far sentire prepotentemente i propri effetti a cui si aggiunge l’aumento dell’emigrazione di giovani italiani verso paesi dove il mercato del lavoro è più flessibile e ricettivo, tendenza che nel tempo ha progressivamente ridotto il bacino da cui gli imprenditori attingono per rispondere alla loro esigenza di personale. A tutto questo vanno poi aggiunti gli sgravi fiscali di cui le aziende possono beneficiare se assumono personale Over50.
Più affidabilità ed esperienza
Ma c’è anche un’altra causa: «Dieci anni fa, gli Over 50 erano “zombie”, il ritorno nel mercato del lavoro per loro era difficile, o perlomeno non con contratti stabili. Poi c’è stato il Covid, un momento chiave, che ha rivoluzionato le logiche del mercato. I dati Istat sono da leggere anche da un punto di vista socio-culturale: le assunzioni degli “Over” ora garantiscono una presenza nel medio-lungo periodo e un’affidabilità professionale che spesso i trentenni non hanno, le generazioni più “anziane” non sono spaventate dai cambi di organizzazione lavorativa e dimostrano più flessibilità e adattamento», ha precisato l’avvocato Francesco Antonio La Badessa, partner dello Studio Ichino Brugnatelli e Associati di Milano sulle pagine de Il Corriere della Sera. Senza dimenticare, poi che, spesso chi ha almeno vent’anni di esperienza alle spalle è portatore di abilità pratiche difficili da reperire tra i più giovani, elemento che rende queste generazioni ancora più preziose per le aziende, alle prese con la crescente difficoltà di trovare profili professionali specializzati.