Fra le 5 società destinate ad acquisire Eurovita, azienda in amministrazione straordinaria, prende corpo l’ipotesi di uno spezzatino. Le divergenze sul tema che finora hanno diviso le 5 big (Poste Vita, Intesa Vita, Generali, Unipol e Allianz), potrebbero infatti essere superate con la costituzione di una newco. Una società nuova, dunque, con partecipazione paritetica al capitale delle 5 aziende, destinata a diventare una soluzione ponte per velocizzare i tempi del salvataggio. L’indiscrezione, apparsa sul Sole 24 Ore, è che di questo piano si sia “parlato negli ultimi giorni” fra “i vertici delle compagnie coinvolte”, e che ora si è in attesa che si concretizzi.
Cosa cambia
La prospettiva della costituzione di una newco, in alternativa a un aumento di capitale eseguito alla pari dalle big 5 sull’attuale Eurovita, non offrirebbe un guadagno di tempo, secondo quanto ha affermato a We Wealth Carlo Piarulli, presidente di Adiconsum Lombardia. Per lui il timore di una soluzione che preveda l’iniezione di nuovo capitale in Eurovita, è che le ondate di riscatti sulle polizze potrebbero essere più massicce, in quanto la vecchia società rimarrebbe formalmente in piedi.
Le perdite collegate ai riscatti, però, a quel punto colpirebbero anche i nuovi azionisti, ovvero le cinque compagnie “salvatrici” entrate nel capitale.
Al contrario, la fuga dalle polizze potrebbe essere più blanda se, come prospettato fino a qualche giorno fa, le polizze Eurovita venissero rispettivamente rinominate come prodotti delle varie compagnie che, nel frattempo, avranno acquisito un pezzo della società finita in crisi.
La forza dei brand Poste Vita, Intesa Vita, Generali, Unipol e Allianz potrebbe in qualche modo comunicare una maggiore solidità nella ex clientela di Eurovita e disinnescare la corsa al riscatto che, altrimenti, sembra essere certo. Ma la previsione di Adiconsum, sul fatto che i riscatti non potranno essere liquidati prima di settembre, non cambia anche in caso di newco.