RISCATTO DELLA LAUREA, QUANDO CONVIENE

(Immagine di kstudio su Freepik)

Riscattare gli anni di studio universitario per trasformarli in anni contributivi è possibile ma, a sentire gli esperti, non sempre conviene. Dipende dall’età del contribuente e dalle sue esigenze personali, nonché dalla sua propensione al rischio.

A fare chiarezza sul tema è stato un articolo uscito su La Repubblica, che ha analizzato alcuni esempi, messi a confronto per capire quando il riscatto di laurea può essere vantaggioso.

Come fare la richiesta

La richiesta di riscatto degli anni universitari può essere fatta direttamente dal sito dell’Inps, sul quale è possibile calcolarne l’eventuale importo. La domanda è quindi a titolo oneroso e il contribuente dovrà pagare un determinato importo scegliendo tra un’unica soluzione oppure la suddivisione fino a 120 rate mensili, senza interessi. Oltre al riscatto tradizionale, è possibile optare anche per il riscatto agevolato, meno oneroso ma con meno benefici, come un importo minore dell’assegno pensionistico.

I costi da sostenere

Mediamente il costo del riscatto della laurea ruota attorno ai 42mila euro per un giovane.  Paola Ferrari, consulente indipendente di Consultique, sulle pagine di Repubblica fa l’esempio di una giovane neoassunta di 25 anni, con 26mila euro di reddito e una laurea magistrale da riscattare. In questo caso l’onere per il riscatto tradizionale toccherebbe i 42.290 euro, mentre quello agevolato si fermerebbe a 30.441 euro. In entrambi i casi la donna potrebbe anticipare l’età del pensionamento di 2,24 anni. In questo caso sarebbe conveniente riscattare la laurea? Secondo i calcoli effettuati la convenienza economica si raggiungerebbe dopo 10,57 anni dal pensionamento.

Nell’analisi vengono calcolati anche gli importi che dovrebbe pagare un 45enne con un reddito di 40mila euro che ha iniziato a lavorare a 27 anni: il costo del riscatto si aggirerebbe intorno ai 66 mila euro (tradizionale) o 30.441 euro (agevolato), senza possibilità di ridurre gli anni di lavoro, seppur con un aumento dell’assegno. L’anticipo infatti non è previsto se ci si laurea fuori corso o se si ha iniziato più tardi l’attività lavorativa.

Quando conviene 

A quanto pare, dunque, non sempre il riscatto di laurea sembra essere conveniente, soprattutto per i più giovani. Si tratta infatti di coloro che hanno stipendi più bassi e un maggior bisogno di soldi da investire per il proprio futuro personale e lavorativo. Un riscatto di laurea per loro sarebbe un investimento di lungo periodo, di cui ne vedrebbero i frutti soltanto dopo decenni.

Un altro ostacolo da considerare per i giovani è la possibilità concreta che negli anni il sistema pensionistico subisca cambiamenti o restrizioni, con il rischio di far svanire il vantaggio dell’anticipazione dell’età pensionabile.

Un punto a favore del riscatto di laurea, invece, è la deducibilità della somma versata, «che porta benefici in termini di minori imposte da pagare. Un’opzione che può risultare valida per chi percepisce redditi elevati», ha precisato Ferrari.

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