CIDA, la Confederazione Italiana dei Dirigenti e delle Alte Professionalità, accoglie con favore le recenti dichiarazioni di Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia (in foto sopra) , in merito alle iniziative volte a tagliare le tasse per i contribuenti con redditi superiori a 50 mila euro e condivide, per gli stessi redditi, la priorità al taglio dell’aliquota Irpef al 43% entro il 2025.
CIDA ritiene che questa iniziativa sia una risposta adeguata alle esigenze del ceto medio, garantendo una pressione fiscale più equa e sostenibile per i contribuenti che si trovano in questa fascia di reddito.
«Apprezziamo la scelta del Viceministro Leo nel promuovere politiche fiscali che favoriscono il rilancio economico e la tutela del ceto medio. Le sue parole rispecchiano la necessità di un approccio collaborativo e motivazionale ma aspettiamo atti concreti», ha commentato Stefano Cuzzilla, Presidente CIDA. «È prioritario oggi difendere le forze produttive e intraprendenti del Paese, presenti negli ambiti socioeconomici, pubblici e privati, che generano PIL, posti di lavoro e muovono l’economia. Dirigenti, quadri e alte professionalità che costituiscono la classe media sono da tempo vessati da provvedimenti falsamente redistributivi che mettono a repentaglio i valori della professionalità e del merito e provocano un pericoloso assottigliamento della categoria mettendo seriamente a rischio l’equilibrio di tutto il sistema economico e minando la coesione sociale».
Con questa urgenza CIDA ha lanciato pochi mesi fa la Petizione Salviamo il ceto medio, che ha avuto quasi 50.000 adesioni, per chiedere un Paese più equo e giusto in cui tutti partecipino in base alla propria reale capacità contributiva, stanando furbi e disonesti, per pagare meno e pagare tutti; un Paese più inclusivo che punti su lavoro e crescita in imprese più produttive, retribuzioni più elevate e pari opportunità per giovani e donne.
La CIDA invita tutti i cittadini a sottoscrivere la Petizione: https://chng.it/88LyGrCMsC